Questa estate
"Nelle culture umane primitive gli animali avevano un ruolo speciale, erano oggetto di un'attenzione molto forte. Spesso veicolavano il fato e portavano messaggi.
Nelle grotte di Chauvet, umani di 32.000 anni fa disegnavano rinoceronti, leoni, cavalli, orsi.
Ci si può chiedere perché non uomini e donne, o l'acqua, il fuoco o le armi, tutti elementi essenziali alla loro vita, ai quali dedicavano sicuramente molto tempo.
Perché gli animali? Forse perché da questi dipendevano o con questi competevano.
Ma l'attenzione verso gli animali che questi disegni rivelano è così forte, così selettiva che ci suggerisce un interesse più profondo, più intimo: gli animali portano in sé qualcosa di misterioso. Sono estremamente diversi da noi, è impossibile dire che cosa passi nella testa di un animale. Sono alieni, sono ineffabili, eppure, al tempo stesso, intimamente uguali a noi.
Uniti dall'essere, loro e noi, viventi."
Questa l'introduzione di un bellissimo incontro, dal titolo "Essere Viventi", che si è svolto al Meeting di Rimini in questa edizione 2020.
Così, questa estate, ho guardato l'ape, la chiocciola, il rospo, la farfalla come gli umani di 32.000 anni fa guardavano e sentivano gli orsi, i leoni, i rinoceronti, i cavalli. E la mia terra è diventata la mia grotta preistorica.